Tutti i Santi

«I santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate, sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità» (Benedetto XVI) BUONA FESTA DI TUTTI I SANTI !!

Tutti i Santi

«I santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate, sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità» (Benedetto XVI)

BUONA FESTA DI TUTTI I SANTI !!!

dalla rivista “Credere”

Il santissimo Sacramento è lì, sul comodino. L’ha lasciato don Fabrizio, prima di andarsene dal reparto di oncologia dell’ospedale di Verbania. Filippo cerca di sistemare i tubi del drenaggio che lo avvolgono, e si orienta a fatica verso quella scatoletta dorata. E’ ricoverato da 3 giorni, e così trascorre quel caldo pomeriggio di metà agosto. Un trillo interrompe le sue riflessioni: è un sms dell’amico sacerdote, che dopo qualche ora, si rifà vivo per chiedergli come è andata la ‘chiacchierata con il Capo’. “All’inizio volevo dirgliene quattro… poi ho capito che Lui ‘carica’ la croce su chi può sopportarla (anche se ne facevo a meno )… quindi gli ho affidato tutto: me, il piccolo e Anna”. Read More

INIZIANO GIORNI PARTICOLARMENTE INTENSI

INIZIANO GIORNI PARTICOLARMENTE INTENSI

… da ‘Volevo dirgliene quattro – storia di Filippo Gagliardi’ di Ilaria Nava, San Paolo

‘Qualche giorno prima del ricovero Filippo sente già fastidio all’addome. Il medico di base lo tranquillizza e con Anna trascorre qualche giorno in Liguria, a Rapallo. Ci tiene che lei, già al settimo mese di gravidanza, respiri un po’ di aria di mare. Tornano a Verbania il 14 agosto per non mancare alla tradizionale rimpatriata della numerosa famiglia Gagliardi, a cui partecipa anche la sorella di Filippo, Alice, il papà Alberto, con i fratelli e le rispettive famiglie. Read More

L’esortazione apostolica parla dei giovani testimoni

NELL’ESORTAZIONE “CHRISTUS VIVIT” PAPA FRANCESCO ADDITA AI GIOVANI DI OGGI PIERGIORGIO FRASSATI, CHIARA LUCE BADANO E CARLO ACUTIS. Con grande gioia abbiamo trovato, nel testo della “Christus vivit” vari passaggi dedicati ai santi giovani e, in particolare, a 3 figure che abbiamo presentato nella mostra “Santi della porta accanto”. Read More

Buona Quaresima

“Vorremmo rivolgervi una domanda: avete mai incontrato un santo? Se vi è accaduto, ditemi: quale tratto peculiare avete riscontrato in quell’anima? Non può essere che la gioia, una gioia composta, profonda, semplice, ma così vera! Una gioia che avvolge e penetra, che fa dire: la gioia è il suo cuore!” (Paolo VI)

BUON CAMMINO DI QUARESIMA!!!

Buon compleanno!

Oggi compi 36 anni … anzi no, nell’eternità di Dio il tempo non conta più, si è sempre giovani perchè è l’amore a rendere eternamente giovani! Allora oggi gli auguri te li facciamo (mica che ti offendi!), ma in Dio il dono di una vita non ha giorni, ma solo pietre preziose con le quali hai costruito la tua strada verso di Lui. Auguri Pippo, buona festa lassù … e noi ci saziamo un po’ della Parola di Dio che sempre dice meglio di noi ciò che è più vero e giusto!

Dal libro della Sapienza 4, 7-15

Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.
Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
ma la canìzie per gli uomini sta nella sapienza; vera longevità è una vita senza macchia.

Divenuto caro a Dio, fu amato da lui
e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l’inganno non ne traviasse l’animo, poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice.

Giunto in breve alla perfezione,
ha compiuto una lunga carriera.
La sua anima fu gradita al Signore;
perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.

Il popolo vede senza comprendere;
non pone attenzione a questo fatto,
che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.

Non smettere di volerci bene, Pippo!

carnevale

Siamo nei giorno del Carnevale … un momento per mettersi in gioco, per divertirsi, per dire che la vita è un dono meraviglioso da assaporare e condividere !!!
Tu c’eri sempre con l’entusiasmo che ben ci ricordiamo! Ricordaci sempre Pippo che la vita è la vita: VIVILA !!!

RIP

‘In Cristo tuo Figlio, nostro salvatore
rifulge a noi la speranza
della beata risurrezione,
e se ci rattrista la certezza di dover morire,
ci consola la promessa dell’immortalità futura.
Ai tuoi fedeli, o Signore,
la vita non tolta, ma trasformata;
e mentre si distrugge la dimora
di questo esilio terreno,
viene preparata un’abitazione eterna nel cielo’.

(Prefazio dei defunti 1)

Buona festa dell’Assunzione di Maria

BUONA FESTA DELL’ASSUNZIONE DI MARIA !!!

“Noi viviamo in un periodo in cui l’attrattiva delle cose naturali si è fatta assai suggestiva; natura, scienza, tecnica, economia e godimento impegnano potentemente la nostra attenzione, il nostro lavoro, la nostra speranza; e la fecondità meravigliosa, che l’ingegno e la mano dell’uomo hanno saputo trarre dal seno della terra, ci ha procurati beni, ricchezze, cultura, piaceri, che sembrano saziare ogni nostra aspirazione, e che sembrano corrispondere perfettamente alle nostre facoltà di ricerca e di possesso. […]
In altri termini: siamo gente tutta occupata dai desideri e dagli affari di questo mondo, come se altro noi non dovessimo cercare ed amare. Così non siamo più spiriti veramente religiosi, che conoscono la contingenza radicale delle cose presenti; e non siamo più allenati a estrarre i valori superiori, che sono quelli morali, connessi col nostro eterno destino, dal rapporto, che pur dobbiamo cercare e perfezionare, con le cose presenti; le quali sono solo a noi prodighe di valori utili, ma non definitivi.
Ecco allora che la festa dell’Assunzione di Maria fa risuonare alle nostre anime, quasi uno squillo di trombe celesti, una chiamata che parte di là, dall’altra riva della vita, quella oltre il tempo e oltre questo quadro del nostro mondo naturale, quella dell’eternità e della vita soprannaturale nella sua dispiegata pienezza. Così l’Assunzione della Madonna ci obbliga, con suadente invito, a verificare se la via, che ciascuno di noi percorre, è rivolta verso il sommo traguardo, e a rettificarla decisamente verso di esso. […]
Maria ci chiami. Maria ci dia la fede nel Paradiso e la speranza di raggiungerlo. Maria ci aiuti a camminare per la via di quell’amore che a quel beato termine conduce. Maria ci insegni ad operare con bravura e con dedizione, sì, nella cura delle cose di questo mondo, che ci danno il programma dei nostri immediati doveri; ma Maria ci dia insieme la sapienza e la povertà di spirito, che tengano liberi i nostri cuori e agili i nostri animi per la ricerca dei beni eterni”.

(Beato Paolo VI)

 

buon 11 agosto 2018

BUON 11 del MESE !!!
Ci avviciniamo al terzo anniversario della partenza di Filippo … ripercorriamo insieme quei giorni carichi di dolore e di speranza!!!

“Qualche giorno prima del ricovero Filippo sente già fastidio all’addome. Il medico di base lo tranquillizza e con Anna trascorre qualche giorno in Liguria, a Rapallo. Ci tiene che lei, già al settimo mese di gravidanza, Read More

Buon 11 aprile

«“Quindi, Gli crederò [a Dio] se sono malato, la mia malattia può servirGli, se sono perplesso, la mia perplessità può servirGli… non fa nulla invano… Può allontanare i miei amici. Può gettarmi fra estranei. Può farmi sentire desolato, può far precipitare il mio spirito, può nascondermi il futuro. Tuttavia, Egli sa perché”. (J.H. Newman).

Mi dà l’idea di grande affidamento e speranza… Pippo ti voglio bene»

(Mex di Andrea a Filippo in Volevo dirgliene quattro – Storia di Filippo Gagliardi)

BUON 11 DEL MESE !!!

Tanti auguri Pippo

Oggi compi 35 anni … anzi no, nell’eternità di Dio il tempo non conta più, si è sempre giovani perchè è l’amore a rendere eternamente giovani! Allora oggi gli auguri te li facciamo (mica che ti offendi!), ma in Dio il dono di una vita non ha giorni, ma solo pietre preziose con le quali hai costruito la tua strada verso di Lui. Auguri Pippo, buona festa lassù … e noi ci saziamo un po’ della Parola di Dio che sempre dice meglio di noi ciò che è più vero e giusto!

Dal libro della Sapienza 4, 7-15

Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.
Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
ma la canìzie per gli uomini sta nella sapienza;
vera longevità è una vita senza macchia.

Divenuto caro a Dio, fu amato da lui
e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti
o l’inganno non ne traviasse l’animo,
poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene
e il turbine della passione travolge una mente semplice.

Giunto in breve alla perfezione,
ha compiuto una lunga carriera.
La sua anima fu gradita al Signore;
perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.

Il popolo vede senza comprendere;
non pone attenzione a questo fatto,
che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti
e la protezione per i suoi santi.

Non smettere di volerci bene, Pippo!

Il Capo

Il Capo, affidarsi, l’essenziale … un vero e proprio cammino … come la Quaresima! Buon tempo di grazia, amici, con Filippo!

IL “CAPO”
«Come è andata la chiacchierata con il Capo?»
«All’inizio volevo dirgliene quattro… poi ho capito che Lui “carica” la croce su chi può sopportarla (anche se ne facevo a meno )… quindi gli ho affidato tutto: me, il piccolo e Anna».
Dal suo letto d’ospedale, il Santissimo Sacramento accanto a lui e il cellulare in mano, Pippo medita la sua risposta alla domanda dell’amico sacerdote, che gli ha portato l’Eucaristia. Read More

11 del mese … non ti dimentichiamo!

11 del mese … non ti dimentichiamo!

Nel ricordo delle apparizioni di Lourdes, nella giornata mondiale del malato, questa foto di Filippo (fatta da lui stesso) nel letto di ospedale ci da tanta fiducia … in ogni momento della vita siamo nelle mani del Signore … mani sicure, anche quando non comprendiamo tutto … l’affidamento totale di Filippo non è stato inesorabile, ma veniva dal dialogo con il suo Signore! Sempre grazie Pippo!

La porta si fa sempre più stretta

‘Fabri, la porta si fa sempre più stretta e ho ancora offerto questo dolore per tutti voi’. Filippo appoggia il cellulare sul comodino. Sul ripiano bianco spicca un libretto colorato. È il sussidio di preghiere della diocesi di Novara: Vangelo del giorno, commento e qualche spunto per riflettere. Di solito la mattina prima di uscire per andare al lavoro lo infila nello zainetto insieme alle dispense e ai progetti dei cantieri. Quando sale sul traghetto che lo porta al di là del lago, cerca di ritagliarsi un po’ di tempo per iniziare la giornata insieme al Signore. È Stefano, un ragazzo che conosce, a notarlo: “Quando arrivava sul traghetto salutava tutti e tirava fuori un suo libretto. Ma si vedeva che non leggeva. Pregava”. La sera lo riprende in mano, insieme al breviario, per i momenti di preghiera che in questo primo anno di matrimonio ha condiviso con Anna. In quel pomeriggio di fine estate quello stesso libretto gli propone il Vangelo della porta stretta, mentre il suo addome gonfio e dolorante si fa più fastidioso: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”.
Le preghiere degli amici e dei familiari sono tutte per lui, perché riesca ad varcare quella porta stretta, sempre più stretta. Ce la deve fare per veder nascere suo figlio tra poco più di un mese. Ce la deve fare per continuare ad affiancare i ragazzi dell’oratorio che gli sono affidati. Per approfondire il difficile rapporto con la madre e il dialogo faticosamente costruito con la sorella Alice, con cui si è scontrato parecchie volte dopo aver scoperto la sua omosessualità.
Ma tra quelli che pregano per la guarigione, Filippo non c’è. Lo racconta Andrea Pisano, mentre i suoi occhi chiari si fanno più lucidi: “Voleva guarire, ma ha sempre pregato per il progetto di Dio su di lui, per Anna e Luca, per la sua famiglia, per l’oratorio. Diceva: ‘Offro la mia sofferenza per voi’. Ma come? Per noi e il nostro compito educativo? Io probabilmente sarei riuscito a pensare solamente alla mia salute. Lui no. Disarmante”. Un ritornello sarà la preghiera di Filippo. Un giorno sta parlando con Daniele Maulini, e a un certo punto gli dice: “Dani, ricordati che dobbiamo tenere a mente questo canto. È in queste parole che dobbiamo trovare la forza”. Allunga la mano verso il comodino e prende il suo Iphone. Parte un canone di Taizè: “Il Signore è la mia forza e io spero in lui, il Signore è il Salvatore, in lui confido non ho timor”. Queste parole, che Filippo aveva già scelto molto tempo prima come sottofondo della sua intera vita, usciranno dalle labbra di molte altre persone nei giorni che seguiranno.

(da ‘Volevo dirgliene quattro – storia di Filippo Gagliardi, di Ilaria Nava, editore San Paolo)

dalla rivista CREDERE, ottobre 2013

Il santissimo Sacramento è lì, sul comodino. L’ha lasciato don Fabrizio, prima di andarsene dal reparto di oncologia dell’ospedale di Verbania. Filippo cerca di sistemare i tubi del drenaggio che lo avvolgono, e si orienta a fatica verso quella scatoletta dorata. E’ ricoverato da 3 giorni, e così trascorre quel caldo pomeriggio di metà agosto. Un trillo interrompe le sue riflessioni: è un sms dell’amico sacerdote, che dopo qualche ora, si rifà vivo per chiedergli come è andata la ‘chiacchierata con il Capo’. “All’inizio volevo dirgliene quattro… poi ho capito che Lui ‘carica’ la croce su chi può sopportarla (anche se ne facevo a meno )… quindi gli ho affidato tutto: me, il piccolo e Anna”.
Filippo Gagliardi morirà dopo tre settimane, l’11 settembre. Don Fabrizio e Anna accettano di incontrarmi all’oratorio circolo San Vittore di Intra a Verbania. Hanno perso un amico e un marito. Mi avvertono: “Forse ci metteremo a piangere”. Hanno trascorso le ultime settimane accanto a Filippo, da quel 15 agosto quando gli è stato diagnosticato un rarissimo tumore dal decorso fulminante. Sono commossi ma sereni, e dal pancione di Anna mi dà il benvenuto anche Luca, che nascerà il 4 ottobre.
Al San Vittore, Filippo e Anna sono cresciuti. Hanno giocato insieme fin da piccoli, hanno viaggiato avanti e indietro da Milano durante gli anni dell’università per poi tornare, nel fine settimana, a quel luogo dove sempre più si sentivano chiamati ad impegnarsi e dove potevano vivere la loro fede e condividerla. Dove Filippo aveva preso la decisione di diventare Sentinella del mattino e di dare vita ai Caffè teologici anche nella sua città. Dove poco più di un anno fa, il 15 settembre, avevano festeggiato il loro matrimonio, e dove avevano deciso di battezzare il piccolo Luca quando sarebbe nato.
“Caro Filly, qual è il progetto di Dio su noi? “ si chiede ora Anna, che durante il funerale è riuscita a leggere le parole che aveva scritto per Filippo. “Ce lo siamo chiesti parecchie volte in queste ultime 3 settimane. Sono sicura che tu oggi lo sai già perché te lo ha appena svelato, a me toccherà scoprirlo piano piano, perché sono sicura che tu mi aiuterai a scoprirlo. Eh già, perché un progetto su di noi Dio ce l’ha ben chiaro, perché nella vita le cose non capitano per caso, fatalità, sfiga e coincidenza, le cose succedono perché c’è sempre un disegno dietro tutto da comprendere…”. Anna l’ha sempre pensata in questo modo, ma accanto al ‘suo’ Filly tutto ciò è diventato una realtà che non fa sconti: “I due giorni dopo il ricovero sono stati terribili. Sapevamo che poteva essere un tumore e avevamo paura, abbiamo pianto molto. Appena sposati e con un bimbo in arrivo, ci chiedevamo: perché a noi e perché adesso? A un certo punto, abbiamo smesso di chiederci il perché e abbiamo cercato di capire qual era il progetto di Dio su di noi”.
Ma Filippo aveva sempre cercato di vivere così, proprio nella normalità della sua vita, del suo lavoro come ingegnere edile e delle sue relazioni: “A dicembre avevamo fatto l’adorazione eucaristica – ricorda don Fabrizio – e, appena finito, Filippo è venuto verso di me e mi ha abbracciato. Era commosso. Mi ha detto: ‘Volevo sapere come vivere alcuni aspetti del mio matrimonio, e certe cose le capisci solo davanti a Lui’”.
“Per me prima di tutto era un amico – prosegue don Fabrizio – era molto presente, pratico, a volte un po’ ‘zuccone’. Ma sapeva cogliere le persone, guardarle in faccia, ascoltarle. Non perdeva occasione di parlare di fede anche con le persone lontane, con i colleghi di università o di lavoro. Il suo ritornello con tutti era un semplice ma autentico ‘come stai?’. Lo faceva anche con me. Se ero teso o preoccupato, se ne accorgeva immediatamente, mi abbracciava e all’orecchio mi sussurrava: ‘Che cosa c’è?’”.
Per le strade della città, alcuni manifesti funebri, come ormai solo nei paesi si usa fare, ricordano che “Pippo c’è”. Ma l’eco della vita e della morte di questo giovane ingegnere trentenne è arrivata ben oltre. “Quando ho letto questo testo ho pianto, mi sono commosso profondamente, come solo capita davanti a certe pagine di Vangelo e a certi racconti di vita”. Le parole del vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, arrivano il 12 settembre, il giorno dopo la morte di Filippo: “I suoi troppo brevi trent’anni sono un “quinto vangelo”, una storia che realizza attorno all’eucaristia di Gesù e alla passione per i ragazzi dell’oratorio, un’immagine di cristiano semplice, autentico, pieno di entusiasmo e vita”.
Il ‘circolo’ è l’oratorio di Intra, e ha una cappellina dedicata alla Madonna. Lì, negli ultimi giorni di Filippo, i ragazzi dell’oratorio si sono trovati a pregare per lui. Poi si sono trasferiti nella vicina chiesa perché la piccola cappella non bastava più a contenerli. Da lì don Fabrizio inviava una foto con un pensiero per manifestargli l’affetto e la vicinanza di tutti. La sera del 28 agosto, la risposta di Filippo arriva immediata: “Il Signore ve ne renderà merito… state riempiendo quello ‘scrigno’ a cui il Signore attinge… Vi abbraccio tutti! Grazie!”.
L’11 settembre Filippo è morto. Il grande salone dell’oratorio, tolte le sedie e i biliardini, si è trasformato in un santuario. Lì è stata allestita la camera ardente. Centinaia di persone, notte e giorno, si sono riunite per pregare intorno al loro amico, educatore, collega, vicino, conoscente. Persone che da anni non mettevano piede in parrocchia hanno deciso di trascorrere ore accanto a quella bara per salutarlo, per vederlo un’ultima volta, per pregare, anche se ognuno a modo proprio. Persone lontanissime dalla fede che desideravano confidarsi con don Fabrizio o che hanno deciso di rivedere la propria vita, come alcune colleghe di università hanno scritto ad Anna.
“Sono agnostico – ha scritto Giobi, amico d’infanzia con cui Filippo si era mantenuto in contatto pur avendo preso strade diverse – spero tu possa perdonarmi. Non so se ci sei ancora, se hai cambiato forma, se sei un fungo, una goccia d’acqua, o effettivamente sei in paradiso: rispetto ugualmente tutte le versioni possibili. Nel dubbio, il passato non ce lo ruba nessuno: c’eri al campetto, c’eri a scuola, c’eri negli sms, c’eri quando ti tiravi le paranoie per la tipa. E c’eri nel karate, di brutto c’eri…. Sei diventato un po’ l’icona dell’impegno, nella mia mente. Non mi hai sorpreso quando ho visto che ti tenevi la stessa fidanzata per mille anni e poi te la sposavi. Non mi ha sorpreso vedere come hai affrontato la morte. C’è gente (me incluso) che fa la voce grossa su tante cose. Onestamente non so chi avrebbe le palle che hai avuto te. E a questa non puoi rispondere, perché è la mia lettera: sei un fottuto eroe. Perché salutare come hai fatto te, a cuore sereno, è da eroi”.

(dalla rivista CREDERE, ottobre 2013)

INIZIANO GIORNI PARTICOLARMENTE INTENSI

… da ‘Volevo dirgliene quattro – storia di Filippo Gagliardi’ di Ilaria Nava, San Paolo

Qualche giorno prima del ricovero Filippo sente già fastidio all’addome. Il medico di base lo tranquillizza e con Anna trascorre qualche giorno in Liguria, a Rapallo. Ci tiene che lei, già al settimo mese di gravidanza, respiri un po’ di aria di mare. Tornano a Verbania il 14 agosto per non mancare alla tradizionale rimpatriata della numerosa famiglia Gagliardi, a cui partecipa anche la sorella di Filippo, Alice, il papà Alberto, con i fratelli e le rispettive famiglie. La compagnia è allegra e il clima disteso. Per questo tutti si stupiscono notando che Filippo, che solitamente non si risparmia nello scherzare e giocare con i cugini più piccoli, è stranamente silenzioso. Lui, che ama i dolci, non mangia neppure uno dei 200 bignè che ha portato. Sente un po’ di pesantezza allo stomaco, che lentamente si trasforma in dolore. Il giorno dopo, Ferragosto, con Anna vorrebbe raggiungere don Fabrizio e gli altri educatori e animatori a Prascondù, santuario in provincia di Torino dedicato alla Madonna di Loreto, dove si svolgono i campi scuola. “Filippo era un ‘testone’ e ho insistito per rimandare la nostra partenza e andare al Pronto Soccorso. Preferivo che partissimo tranquilli” racconta Anna, capelli castano-rossi che incorniciano un delicato sorriso che lascia intravedere una sorprendente serenità. Nel frattempo da “Prasco”, non vedendoli arrivare, partono diversi sms a Filippo da chi lo conosce bene: “Come al solito mangi troppo, avrai fatto indigestione di bignè!”.
In realtà si tratta di qualcosa di più serio di un semplice mal di stomaco. Il 15 agosto al Pronto Soccorso, dopo alcuni accertamenti, i medici gli dicono di tornare il giorno dopo: c’è del liquido sospetto nell’addome. Solo la Tac del giorno successivo potrà rivelarne la natura. Potrebbe essere un’infezione o un tumore. Dopo tutta la mattina in ospedale, Filippo e Anna tornano a casa verso le 14. Appena entrano in casa, quel grazioso appartamento moderno e colorato che solo un anno fa hanno sistemato e arredato insieme, la tensione cala e le lacrime si sciolgono in un abbraccio. Il fatto di non sapere di cosa si tratti li fa sentire ancora più fragili e impotenti. Anna ricorda: “Nel pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata, ma il chiodo fisso era sempre quello. I medici ci avevano invitati alla calma, ma il pensiero che potesse essere un tumore continuava a spaventarci. Nonostante lo vedessi teso, Filippo continuava a dirmi che io dovevo stare tranquilla, che probabilmente si trattava di un’infezione”. Quella notte però non riesce neppure a stare sdraiato per il fastidio alla pancia. Le ore trascorrono agitate tra la scomodità e il caldo e verso le 7 sono di nuovo in ospedale, pieni di paure e interrogativi. La Tac, oltre al liquido, evidenzia anche la presenza di non meglio identificate “masse” nell’addome. La situazione precipita: “Vi facciamo parlare con l’oncologo”. Per loro è come una doccia gelata. Seduti nel piccolo studio, Filippo e Anna si tengono per mano e ascoltano attentamente: “Siamo di fronte a un quadro complesso. Abbiamo davanti qualcosa che non conosciamo. Può essere un’infezione o tumore. Non spaventatevi, ma in casi simili di prassi ricoveriamo in oncologia”. In quel momento si paralizzano, spiega Anna: “Ti trovi improvvisamente prelevato dal tuo mondo e buttato in un altro che non conosci. Eravamo soli perché molte persone con cui avremmo voluto condividere quel momento erano in montagna, a Prascondù. Ci guardavamo disorientati, come se fossimo stati scaraventati in un luogo lontano da tutti, dove non sapevamo cosa stava succedendo, dove saremmo arrivati e quando” …
A Prascondù don Fabrizio risponde ad Anna mentre è in riunione con i ragazzi. Esce dalla stanza per parlare. “Non dimenticherò mai la sua faccia quando è rientrato. Sapevamo che era lei al telefono. Ci disse solo che per il momento loro due non sarebbero saliti, ma non aggiunse altro per non allarmare gli animatori più piccoli” ricorda Daniele Maulini, 36 anni, corporatura massiccia e modi pacati che trasmettono sicurezza. Conosce Filippo da quando era piccolo ed è sempre stata una delle persone a cui Pippo si è appoggiato di più. Poi, con un nodo alla gola, a uno ad uno don Fabrizio comunica la notizia agli educatori, ad ognuno di quei 14 giovani che lo affiancano nella gestione dell’oratorio e nella formazione degli animatori più piccoli. Daniele e Andrea Pisano, ventisettenne e compagno di classe di Anna, telefonano a Pippo. All’inizio cercano di sdrammatizzare: “Bravo Pippo, hai trovato un modo per prolungare le ferie!”. Ma lo scherzo dura poco. “Piangeva. Non era la prima volta che lo sentivo piangere. Lo aveva fatto anche quando i suoi si erano separati. Ma erano pianti diversi, quello era di rabbia, questo di paura per quello che sarebbe potuto succedere”. Il pensiero di “quello che sarebbe potuto succedere” nella mente di tutti gli educatori del gruppo corre ad Anna e al piccolo Luca: “Quel 16 agosto è stato particolarissimo – dice Daniele – è scattato tra noi qualcosa di inspiegabile che ci ha legati in maniera molto profonda e ci ha dato la forza per affrontare tutto quello che sarebbe accaduto dopo e che in quel momento non avremmo mai immaginato”. Quella sera, senza che nessuno lo proponesse, sostano tutti nella cappellina a pregare fino a notte fonda”.

4 luglio memoria del Beato Piergiorgio Frassati

“La prima volta che incontrai Filippo fu tanti anni fa. Lui era un bambino e io poco più che un adolescente. Il luogo del nostro incontro fu Prascondù, durante uno tra i tanti campi scuola che lì la parrocchia di San Vittore di Intra ha in questi anni organizzato.
Filippo era là con i suoi genitori. Lo ricordo bene, con i suoi scarponcini salire pian piano le balze alle spalle della casa-vacanze, accanto a papà Alberto, mentre in fila uno dietro l’altro salivamo verso la meta della passeggiata di quel giorno e ricordo ancora la sua voce, quando, di fronte al mistero ed alla bellezza della natura, ne domandava con semplicità di bambino ragione al padre.
Ecco, la semplicità. È questo il ricordo di Filippo che porto nel cuore. Da quel campo scuola ci siamo rivisti altre volte in altre occasioni, mai con il tempo per poter stringere un legame forte, ma soltanto lo spazio di qualche ora, eppure sufficiente per capire come in Filippo, nel suo sguardo e nella sua voce, vi fosse qualcosa di semplicemente particolare.
Il tratto della semplicità è riaffiorato subito alla memoria, mercoledì, quando la notizia della sua improvvisa morte ha lasciato attonita la città, e non solo.
È la semplicità descritta nel Vangelo, da non confondere con ingenuità o peggio ancora con arrendevolezza. No, la semplicità di Filippo era fatta di concretezza, coraggio nelle scelte intraprese, fede in quel Dio divenuto amico e maestro di vita.
In questi giorni tante persone hanno scritto o hanno raccontato il loro legame con Filippo. Per numerosi ragazzi la sua è stata la figura di un educatore capace di parlare schietto al loro cuore, senza giri di parole, pronto a tendere una mano in ogni situazione.
Agli inizi del Novecento, nella Torino sabauda, un altro giovane seppe far breccia nel cuore dei suoi coetanei, coinvolgendoli in un cammino che ancora oggi ha un suo seguito.
Anche quel giovane, Pier Giorgio Frassati, intraprese come Filippo gli studi di ingegneria, non riuscendo però a concluderli a causa dell’improvvisa morte. Ecco, Filippo come Pier Giorgio, ingegneri, hanno costruito attorno a loro qualcosa di davvero grande con una disarmante semplicità.
Penso che non sia azzardato affermare che al pari di Frassati anche Filippo possa essere considerato un cristiano santo, un esempio per tanti giovani che giorno dopo giorno cercano una risposta alle loro tante domande. Filippo a loro avrebbe senza dubbio indicato Gesù come maestro ed amico.
E quando i santi camminano accanto a noi, anche la vita diventa davvero tutta più semplice e bella”.
(Francesco Rossi)

… VERSO L’ALTO !!!

Santità giovanile

“Tu mi domandi se sono allegro; e come potrei non esserlo? … finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro! Ogni
cattolico non può non essere allegro: la tristezza deve essere bandita dagli animi cattolici; il dolore non è la tristezza, che è una malattia peggiore di ogni altra. Questa malattia è prodotta quasi sempre dall’ateismo”

Nella memoria del Beato Piergiorgio Frassati non si può non pensare alla possibile, anzi affascinante SANTITA’ GIOVANILE !!!

Inno alla vita

L’esistenza di Filippo è stata un vero e proprio INNO ALLA VITA, sempre e comunque, nonostante le avversità e da ultima la malattia … a noi amici sembra ancora di sentire i suoi discorsi quando parlava di vita, di dignità umana, di famiglia … pareva a volte anche duro nei suoi giudizi, ma certo aveva le idee chiare … pensiamo a lui quando vediamo la vita ormai svenduta e pensiamo al piccolo Charlie, alla sua famiglia e a chi decide cosa è degno o meno di esistere … senza Dio l’uomo si perde! Aiutaci Filippo a non avere mai paura di testimoniare con le parole e le opere quello in cui crediamo, a partire dalla dignità della vita umana e dalla famiglia!

I vostri giovani avranno visioni

Dal libro del profeta Gioele (3,1-5)

Così dice il Signore:
«Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;
i vostri anziani faranno sogni,
i vostri giovani avranno visioni.
Anche sopra gli schiavi e sulle schiave
in quei giorni effonderò il mio spirito.
Farò prodigi nel cielo e sulla terra,
sangue e fuoco e colonne di fumo.
Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue,
prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile.
Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato,
poiché sul monte Sion e in Gerusalemme
vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore,
anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».

I VOSTRI GIOVANNI AVRANNO VISIONI, sapranno guardare lontano e lasceranno fuoco dietro di sè!

Grazie Filippo !!! Buona PENTECOSTE a tutti !!!


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Messaggio di Anna

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Centenario della apparizione della Madonna di Fatima

Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che brilla a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore. (FRANCESCO)

E tu Filippo che hai tanto amato Maria e che ora la contempli prega per ciascuno di noi 🙏

L'immagine può contenere: 3 persone, spazio all'aperto

Filippo e il suo Santo

Ieri era la festa dell’apostolo FILIPPO (che chiese al Signore: ‘mostraci il Padre’) e onomastico del nostro Pippo e oggi la prima lettura parla dell’incontro del diacono FILIPPO con l’eunuco etiope …come è bello nella vita quando, anche in luoghi e momenti che non immagini (Filippo si trova nel caldo di mezzogiorno su una strada deserta) il Signore ti manda qualcuno da incontrare e da amare … già, L’AMORE DONATO NON E’ MAI DIMENTICATO … anzi germoglia!
Grazie Pippo per essere ancora sulla nostra strada !!!

D.Fabrizio

“IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA”

“La sua vita, dopo la morte, pone davanti a una sfida: non tanto la morte o la risurrezione come idea, il dramma che giustifica i filosofi a credere o a non credere – in fondo, rimane un’idea! -, ma l’amore di Filippo per una Persona risuscitata. Pippo ha conosciuto quello che il Signore aveva detto a Marta: “io sono la Risurrezione e la vita” (Gv 11,25). Senza alcun equivoco sull’ordine: prima la morte, poi la risurrezione, e poi la vita. Prima la morte, con lo stesso destino del seme della terra. Poi la risurrezione, da tutte le nostre tombe e dalle nostre morti. Poi la vita, anzi, la Sua vita: quella di Dio, che entra nelle nostre morti e le risuscita.
Su questa parola d’amore, per aver sperimentato la forza di un amore che rimane fedele sempre, Filippo ha fatto entrare il Signore della vita nella sua morte. Read More

UNA PICCOLA TESTIMONIANZA SU FILIPPO

UNA PICCOLA TESTIMONIANZA SU FILIPPO … buon 11 del mese !!!

Ho 42 anni, sono sposato e padre di 3 bambini, appartengo alla categoria dei “convertiti” e frequento l’oratorio dal 2006 dove ho conosciuto Filippo. Come tante persone posso confermare di essere stato subito colpito dalla sua personalità: bravo, buono, socievole, intelligente, capace e straordinariamente umile. Read More

PENSIERI … verso il compleanno di PIPPO !!!

Personalmente, il “miracolo”, per me, è che in tutta questa storia sono emerse persone che hanno fisicamente incarnato alcune parole del Vangelo: “miracolo”, “carità”, “amore”, “speranza”, “passione” … Personalmente, il “miracolo”, per me, è che in tutta questa storia ho capito che il Vangelo è qualcosa di Vivo, oggi, di attuale, di praticabile.

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Buon anno

“A me hai lasciato la certezza che l’Amore vince, l’amore tutto può. L’amore rende possibile l’impossibile, spera contro ogni speranza, rende luce ciò che è tenebre. L’amore fa miracoli, l’amore é più forte, l’amore ha vinto la morte!” (Anna)

BUON ANNO, buona occasione !!!

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Grazie Pippo

Signore Gesù, ti diciamo GRAZIE per averci donato Filippo, vero cristiano ed amico, che ha trasformato la sua vita in dono l’amore e cammino verso la santità. Donaci la grazia di poter custodire nel nostro cuore la sua passione educativa e la sua fiducia in Te. Con Filippo, tuo gioioso testimone, ricordaci, Signore, che la preghiera è gioia, e può operare miracoli in noi e attraverso di noi. Fa’ che insieme a Filippo possiamo ripeterti ogni giorno della nostra vita: “Il Signore è la mia forza e io spero in Lui, il Signore è il Salvatore, in Lui confido, non ho timor”. Amen.

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L’Eucarestia

“Per lui, l’Eucaristia – che significa «ringraziamento» – ha un doppio significato: comunione e adorazione. Al centro dei suoi legami, che generano comunione, c’è sempre l’Eucaristia. Attraverso l’adorazione Filippo vive una dimensione in cui si fanno presenti silenzio e parola, ascolto e amicizia, mistero silenzioso e percezione profonda di Dio. Il verbo adorare, che letteralmente significa «portare alla bocca» per baciare, lo aiuta a vivere la più profonda comunione con Dio. Davanti all’Eucaristia capisce come vivere il suo matrimonio. È l’Eucaristia che gli terrà compagnia nelle sue ultime ore di vita. E la forza che Filippo irradia, nasce dalla capacità di vivere ciò che adora”.

(Filippo Gagliardi – Prima la morte, poi la risurrezione e poi la vita, editrice Velar)

La corona di Filippo

Lo scorso maggio, Anna dona a Silvia che si trova in un momento di sofferenza, la corona del Rosario con la quale Anna era solita pregare con Filippo durante i giorni della malattia. Un dono che Silvia e suo marito decidono di non tenere per se, ma di offrire ad un’altra coppia che ne aveva bisogno. Così inizia il viaggio del ‘Rosario bianco di Filippo’, accompagnato da un diario sul quale chi lo riceve può lasciare un suo messaggio. È un ulteriore sentiero di speranza che Filippo ha aperto! È bello conoscere queste liete notizie! Grazie Silvia per questa idea! Chi riceve la corona potrà dirci qualcosa su questa pagina ❤️

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la testimonianza di Lucia

Da quando è morto Filippo sento, leggo, ascolto testimonianze su di lui e sulla sua normalità: come tanti altri era persona normalissima, come tanti altri viveva una fede nel quotidiano, come tanti altri radicato in una comunità , come tanti altri presente, capace di guardare negli occhi le persone, ascoltarle ; una brava persona quindi, impegnata, ma come tante e tante altre. Read More