L’esortazione apostolica parla dei giovani testimoni

NELL’ESORTAZIONE “CHRISTUS VIVIT” PAPA FRANCESCO ADDITA AI GIOVANI DI OGGI PIERGIORGIO FRASSATI, CHIARA LUCE BADANO E CARLO ACUTIS. Con grande gioia abbiamo trovato, nel testo della “Christus vivit” vari passaggi dedicati ai santi giovani e, in particolare, a 3 figure che abbiamo presentato nella mostra “Santi della porta accanto”.

Leggiamo al n. 49: «Il cuore della Chiesa è pieno anche di giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al martirio. Sono stati preziosi riflessi di Cristo giovane che risplendono per stimolarci e farci uscire dalla sonnolenza. Il Sinodo ha sottolineato che « molti giovani santi hanno fatto risplendere i lineamenti dell’età giovanile in tutta la loro bellezza e sono stati nella loro epoca veri profeti di cambiamento; il loro esempio mostra di che cosa siano capaci i giovani quando si aprono all’incontro con Cristo ». Ancora: al n. 50. «Attraverso la santità dei giovani la Chiesa può rinnovare il suo ardore spirituale e il suo vigore apostolico. Il balsamo della santità generata dalla vita buona di tanti giovani può curare le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro primo amore (cfr Ap 2,4).Ci sono santi che non hanno conosciuto la vita adulta e ci hanno lasciato la testimonianza di un altro modo di vivere la giovinezza».
Ecco poi che dice il Papa di FRASSATI:
«Il beato Pier Giorgio Frassati, morto nel 1925, « era un giovane di una gioia trascinante, una gioia che superava anche tante difficoltà della sua vita ». Diceva di voler ripagare l’amore di Gesù che riceveva nella Comunione visitando e aiutando i poveri» (n. 60).
Poco oltre:
«La giovane beata Chiara Badano, che morì nel 1990, “ha sperimentato come il dolore possa essere trasfigurato dall’amore […]. La chiave della sua pace e della sua gioia era la completa fiducia nel Signore e l’accettazione anche della malattia come misteriosa espressione della sua volontà per il bene suo e di tutti”» (n. 62).
Più avanti, nel’Esortazione, il Papa dedica un passaggio molto bello e approfondito anche a Carlo Acutis. «Ti ricordo la buona notizia che ci è stata donata il mattino della Risurrezione: che in tutte le situazioni buie e dolorose di cui parliamo c’è una via d’uscita. Ad esempio, è vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane servo di Dio Carlo Acutis. Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza. Non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento. In tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno. Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo. (nn. 104-106)
(Gerolamo Fazzini)

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