“Rafael, un ragazzo dell’oratorio, ricorda:
«Pioveva; era una di quelle giornate nelle quali mi rendo conto di odiare la primavera. Era la fine di un incontro tutor e con Pippo stavo seduto su una panchina. A un certo punto ho detto:
“Non credo nella vita dopo la morte”. “Perché no?” “Perché non riesco a capire come un uomo possa sopravvivere alla morte del suo corpo”. Lui stava per parlare, poi si è fermato. Mi ha guardato negli occhi e solo dopo, indicando le montagne intorno al lago su cui Verbania si affaccia, mi ha detto: “Guardati intorno… guarda quanta bellezza ti circonda… sarebbe troppo riduttivo se la vita finisse con la morte! Per questo non è possibile che finisca tutto così”»”
(da Volevo dirgliene quattro – Storia di Filippo Gagliardi, pag.40)
Con uno sguardo che dalla terra sale verso il Cielo, con lo stupore di chi sa di essere amato.