Intervista AVVENIRE
– che cos’è la santità?
Da piccolo mi hanno insegnato (o forse avevo capito io) che i Santi erano uomini e donne perfetti, doc, con l’aureola insomma! E mi affascinavano molto! Da giovane mi era molto piaciuto l’invito dell’allora mio Vescovo di Novara, Mons. Renato Corti, a tenersi tra gli amici qualche santo e ho iniziato a divorare qualche libro o libretto che parlasse di loro. E il fascino cresceva! Poi sono diventato prete e un po’ il poco tempo, un po’ il rischio del ‘mestiere’, li ho messi un po’ da parte per andare all’essenziale, a Gesù (così almeno credevo) … e la luce, forse, l’ho persa io! Poi è arrivato l’11 settembre 2013 e i santi non li ho più pensati nè con l’aureola nè sui libretti, ma straordinariamente e meravigliosamente accanto a me, sulla mia strada, con la grazia di poter fare un po’ di cammino con loro!
– ti riferisci a Filippo?
Sì, esatto! Filippo mi ha aiutato su molti fronti del mio essere uomo, cristiano e prete. Dopo le tre settimane della sua ‘passione’ ho capito che i santi non appartengono a Marte, ma alla terra e al cielo! E sono incredibilmente ‘normali’, uomini e donne che hanno vissuto senza maschere, pieni di passione per Gesù e per i fratelli, perché erano certi che «la fede non abita nel buio, ed è luce per le nostre tenebre» (come ci ha ricordato Papa Francesco nella sua prima enciclica sulla fede). Desiderare la santità, infondo, è ritrovare il gusto per le cose belle, vere, buone e giuste che il Signore ci dona con abbondanza.
– cosa evoca questa parola nei giovani?
Normalmente, penso, distanza e impossibilità di arrivarci. Le nicchie delle nostre Chiese poste in alto, forse, non aiutano! E poi pare quasi che santi si nasca e non si diventi. C’è una sorta di ammirazione, fascino, ma poi la vita concreta sembra tutta un’altra cosa! “Sapete che i santi erano peccatori come noi?” … quando dici questa frase ti guardano come se tu stessi dicendo un’eresia e poi qualcuno aggiunge: ‘davvero?’ … Sì, peccatori consapevoli che hanno fissato il loro sguardo e il loro cuore nell’amore di Dio! Cambia la vita se ti fissi sul tuo peccato o se ti fissi sull’amore di Dio: è una rivoluzione!
– secondo te i ragazzi pensano all’ideale dalla santità?
Penso a don Bosco che in occasione del suo onomastico promette ai suoi ragazzi che avrebbe fatto di tutto per realizzare i loro desideri. Riceve tanti biglietti con le più svariate richieste fino a trovare “mi aiuti a farmi santo” … era di Domenico Savio e lo diventò sul serio! Quando i ragazzi capiscono di essere ‘buona stoffa’ cercano un ‘buon sarto’ … quando comprendono che la vita mediocre non fa per loro, allora si accende il desiderio di ‘qualcosa in più’ e a questo punto beati loro se trovano sul loro cammino qualche buon educatore … ops qualche buon cristiano è sufficiente … che li aiuti a camminare! E anche qui mi torna in mente Filippo: era molto esigente quando incontrava i ragazzi (lo era con se stesso per primo) ed indicava orizzonti e mete alte, ma non irraggiungibili e non li lasciava soli però … lui c’era!
– come parlare oggi di santità ai giovani? Come proporla?
Dobbiamo partire da una scoperta, oggi non più scontata (ma forse non lo è mai stata!): Dio mi ama! E cerco di aiutarti a vederlo nella tua vita concreta! Anche se ho i genitori separati? Anche se la vita mi pare non mi abbia sorriso molto? Anche se ho sbagliato pesantemente? Anche se …? Si, certo, guarda bene dentro e intorno a te! Se mi accorgo di questo, se mi aiutano ad accorgermi di questo amore, beh, io mi innamoro della vita, mi appassiono e tanti piccoli semi che erano dentro di me, quasi in letargo, iniziano a produrre fiori bellissimi. Ma manca un pezzo … lo devi dire agli altri perché tanti come te attendono questa ‘bella notizia’! E allora questo amore scoperto diventa contagioso e non mi fermo più! Questa è quella ‘scia di luce’ che i santi ci hanno lasciato! Come quando vai in spiaggia al mare per abbronzarti; devi fare una semplice cosa: mettiti al sole e il sole farà tutto! Così dobbiamo fare con l’amore di Dio!
– come parlare di santità nel quotidiano e non solo legandola ad eventi o esperienze straordinarie?
Se mi permetti lascio rispondere a questa domanda Benedetto XVI. Stava vivendo con i giovani un’esperienza straordinaria, la giornata mondiale della gioventù. Ha detto: «I giovani oggi sono di fronte ad una sconcertante varietà di scelte di vita, così che per essi talvolta è arduo sapere come meglio orientare il loro idealismo e la loro energia. È lo Spirito che dona la saggezza per discernere il cammino giusto ed il coraggio per percorrerlo. Egli corona i nostri poveri sforzi con i suoi doni divini, come il vento, riempiendo le vele, spinge la nave in avanti, superando di molto ciò che i vogatori possono ottenere mediante il loro faticoso remare. Così, lo Spirito rende possibile a uomini e donne di ogni terra e di ogni generazione di diventare santi. Mediante l’azione dello Spirito possano i giovani avere il coraggio di divenire santi! Questo è ciò di cui il mondo ha bisogno, più di qualunque altra cosa» (Benedetto XVI, Discorso ai giovani nella Government House di Sydney, 17 luglio 2008).
– chi può parlare di santità ai giovani oggi?
Più che parlarne, i nostri ragazzi dovrebbero vedere in noi lo sforzo e la fatica del viverla! Dicevo prima che santi non si nasce, ma si diventa! Grazie a Dio, nella vita si cammina, si cambia, si accolgono quei doni improvvisi e insperati che Dio ci offre! E tutti siamo in gioco in questo. Sei cristiano? Hai la patente in regola per essere evangelizzatore! Sei cristiano? Sei chiamato alla santità! Da preti e suore certe discorsi se li aspettano (ma anche qui non diamo nulla per scontato …), ma se mi parla di santità un ragazzo, un giovane, una mamma e un papà, beh sono certamente più colpiti! Penso ancora a quando Filippo parlò di vita eterna su una panchina in riva al nostro lago con un nostro animatore più piccolo; aveva colto il momento e l’occasione in quella loro chiacchierata … e quel ragazzo non se l’è più dimenticato!
– dopo Filippo, è cambiata la percezione della santità nel tuo oratorio?
Non so se esista ‘una percezione della santità’. Certamente Filippo ha lasciato una ‘scia di luce’. Mi viene in mente il canto ‘Vivere la vita’ … con le gioie e i dolori di ogni giorno; già, è quello che Dio vuole da noi! E davvero la vita può trasformarsi in cammino luminoso. Quello di Filippo, nella sua normalità assoluta che tutti abbiamo potuto vedere e conoscere, è stato un vero e proprio tornado. Molti ragazzi mi parlano delle loro chiacchierate con lui, altri mi dicono ‘peccato che non l’ho conosciuto così bene’, altri vanno sovente al cimitero, altri affidano i loro problemi a lui come facevano quando era ancora in mezzo a noi, molti dicono ‘vorrei diventare come lui’ … piccoli segni, ma certo all’Oratorio dall’11 settembre di due anni fa c’è una luce diversa!
– venerdì prossimo 31 ottobre: Festa di Halloween o vigilia di Ognissanti? Cosa farete nel vostro oratorio?
La sera del 31 ottobre non è sinceramente tra le mie priorità nelle proposte ai ragazzi. In questi anni abbiamo vissuto questa serata in modi molto diversi: con semplici serate di divertimento, con momenti di preghiera o anche con nulla di particolare. Quest’anno molti ragazzi andranno alla festa delle scuole al palazzetto dello sport … non credo importi loro Halloween, potrebbe chiamarsi in altro modo, loro vanno per festeggiare (e sul come festeggiano alcuni dovremmo aprire un altro discorso …) e stare insieme. Per noi il venerdì sera è la serata dei gruppi per i ragazzi dalla terza media alla quarta superiore (ogni hanno ha il suo gruppo di riferimento) e noi ci saremo, saremo ‘aperti’ come ogni venerdì. Io credo di mettermi a disposizione per le confessioni. E poi forse un giretto al palazzetto dello sport lo farò. Tutto qui! Certo Halloween non centra nulla con il cristianesimo e va detto chiaramente, ma se devo fare una battaglia la faccio su altre cose che mi sembrano più importanti.
– un augurio di santità ai giovani?
“Non aspettate di avere più anni per avventurarvi sulla via della santità! La santità è sempre giovane, così come eterna è la giovinezza di Dio” (Giovanni Paolo II – Toronto XVII GMG, 2002). Buon cammino di santità! O santo o mediocre! Scegli !!!